La montagna e il camminare: otto benefici per la salute
La montagna e il camminare: otto benefici per la salute
“Non ho mai tanto pensato, tanto vissuto [..]
quanto in quei viaggi che ho compiuto
da solo e a piedi.
La marcia ha qualcosa che anima
e ravviva i miei pensieri:
non riesco quasi a pensare quando resto fermo;
bisogna che il mio corpo sia in moto
perché vi trovi lo spirito”.
(Confessioni, Rousseau)
Prima davamo la libertà per scontata, e il nostro tempo ci sfuggiva via velocemente. Ora che contiamo i minuti e le ore, ci rendiamo conto dell’immenso valore della vita e della libertà.
Durante questa quarantena ci siamo accorti che ogni passo che facciamo è oro.
Prima capitava di buttare via passi di vita, per distrazione o per via del sempre poco tempo a disposizione; che poi, il tempo, quello vero, fuggiva via.
Ora non siamo distratti, perché sappiamo che ogni passo è oro, e veniamo affascinati da ogni creazione della vita. Tornerà il tempo in cui cammineremo per andare alla scoperta di luoghi magici ed emozionanti. E quando accadrà, sarà ancora più bello…
Esiste una forza più potente di ogni macchina creata dall’essere umano: la volontà. In attesa di ritornare a respirare l’aria delle vette e con i ricordi delle escursioni passate che portano sorriso e nuova energia, desideriamo condividere otto spunti per cui la montagna e il camminare ci donano benessere.
Chiunque cammini in montagna, racconterà una storia d’amore fatta di emozioni costruttive, significati preziosi e molto personali.
Le narrative di questi amori seguono trame fortemente ispirate dalla propria storia: dal modo di percepirsi e rappresentarsi, dalle sensazioni e dai ricordi che suscita il contatto con la Natura, dal desiderio di cambiare quello che non va, da bisogni profondi che non si riesce a realizzare nel rumore della vita quotidiana o, ancora, dalla ricerca di un modo di sentirsi diversi.
E’ una diversità che parla sempre del desiderio di stare bene, di dare valore a se stessi e sentirsi capaci di affrontare la vita allo stesso modo in cui si riesce a superare le difficoltà della scalata che porta su una vetta.
Camminare in montagna è quindi un’opportunità. Di ascolto di sé, anzitutto, e quindi di grande connessione interiore con la nostra verità più intima e profonda che, quando agita, ci porta esattamente nel modo di vivere più giusto per noi.
Per questa ragione, camminare può diventare terapia, creando momenti di riconoscimento profondo, di consapevolezza e di spinta creativa che aiuta a rendersi attori nuovi della propria esistenza.
Il benessere che ci restituisce si assapora nella mente ma anche nel corpo, in tanti modi che abbiamo voluto sintetizzare in questo modo:
1. Rivitalizza corpo e mente
L’attenzione al silenzio, l’ascolto concentrato dell’ambiente e del proprio respiro sono attività che aiutano l’umore ed hanno un naturale effetto benefico, rivitalizzante per la mente e lo spirito, oltre che sul controllo del proprio sistema nervoso.
Camminare in un bosco purifica ed energizza: la silvoterapia è utile per ritrovare il benessere e l’equilibrio interiore attraverso il contatto con la natura, e tra le eco-terapie è la pratica che sta prendendo più piede, pur essendo stata scoperta nel 1927.
In maniera chiara e scientificamente provata, abbracciare un certo tipo di albero ha effetti positivi sulla nostra salute per l’azione rinfrescante della corteccia, che è un ottimo dispersore di calore; o ancora, i “terpeni”, ossia la voce con cui gli esseri vegetali comunicano tra loro, parlano al sistema immunitario e neuroendocrino dell’uomo, abbassando il livello complessivo degli ormoni dello stress.
2. Antidepressivo e antistress naturale
Camminare all’aria aperta è una sana attività aerobica e un valido antidepressivo naturale, che spegne consolidate abitudini tossiche del mondo, della forte velocità dei nostri ritmi, dell’uso smodato della televisione al consumismo sfrenato. Dopo una bella camminata in natura, poi, si beneficia di un sonno migliore e il meritato riposo fisico sembra decisamente più efficace del solito, a prescindere dalle ore di sonno.
Da un lato questi effetti derivano dal distanziarsi dalla routine quotidiana e dall’esporsi a meravigliosi e sconosciuti scenari, ma sono anche conseguenza anche di un’aumentata produzione di endorfine e di serotonina, gli ormoni del benessere, unita a un abbassamento dei livelli di cortisolo nel sangue.
Per questo, camminare ci fa sentire meno ansiosi, tristi, stressati o frustrati stimolando sentimenti positivi, propensione all’attività fisica e una migliorata disposizione verso se stessi.
3. Disciplinare i pensieri
Il cammino è un po’ come il respiro, è un gesto automatico al quale non si presta attenzione, ma che in natura, in una dimensione di ascolto amplificato, può essere portato alla nostra consapevolezza, ad esempio concentrandosi sulle sensazioni fisiche che arrivano dall’appoggio del piede o dal nostro respiro. Questa focalizzazione sulle nostre esperienze nel qui e ora, con presenza a se stessi, occhi rinnovati e assenza di giudizio, rende il camminare una pratica di mindfullness che ci aiuta ad assaporare vividamente ogni cosa sia vivo adesso, dando piena attenzione a come si sta manifestando.
L’alternarsi del passo destro e sinistro mette in collegamento i due emisferi cerebrali favorendo uno stato mentale rilassato e aperto alle intuizioni, meno incline alla rimuginazione e più abile nel rallentare il corso dei pensieri, soprattutto quando negativi e ossessivi.
4. Migliora la creatività
Un recente studio esperienziale di Atchley e colleghi, in cui i partecipanti hanno trascorso quattro giorni consecutivi nella natura selvaggia, ha dimostrato che questa ‘immersione’, praticando trekking, camminando nei boschi e salendo su sentieri di montagna, migliori sensibilmente la creatività e l’ispirazione, raddoppiandole del 50%.
Gli studiosi hanno affermato che “l’esposizione all’ambiente naturale appare avere un impatto sulla corteccia cerebrale pre-frontale, la cui attività è associata alla creatività e al multitasking”, verificando quanto l’aumentata capacità di trovare idee o soluzioni nuove, di combinare gli elementi a disposizione in qualcosa d’innovativo e “funzionante”, di risolvere i problemi in modo originale o di modificare l’esistente migliorandolo, sia favorita a condizione di non usare tablet e smartphone. Le continue stimolazioni di questi dispositivi, infatti, riducono drasticamente la capacità di concentrazione e, di conseguenza, la nostra attitudine al pensiero creativo contrariamente a quanto accade negli ambienti naturali, caratterizzati da suoni gentili, morbidi, rilassanti che permettono al sistema cognitivo di essere pienamente in funzione e sintonizzato.
5. Migliora l’Autostima
Camminare aiuta a focalizzarsi e prendere contatto con i propri stati d’animo, sul loro fluire e sul modo in cui cambiano in sintonia con i mutamenti di scenario che offre.
L’essere esposti alle difficoltà confronta con emozioni e pensieri negativi che vanno risolti in breve perché si possa raggiungere la propria meta. Allo stesso modo in cui tali circostanze esaltano i nostri limiti, accendono però simultaneamente quei talenti che spesso non alleniamo e che invece ci aiutano a superarli. Per questo è un vero laboratorio “in vivo” in cui rapidamente si agiscono soluzioni nuove e creative, con cui si rafforza il proprio senso di competenza e autoefficacia.
Condividere la camminata è un’occasione di legame unica con le persone: ci si può trovare a dipendere da qualcuno, ad avere un contatto più stretto di quello che solitamente assumiamo, a dover affidarsi o a voler isolarsi per bisogno di solitudine. In tutte queste situazioni, possiamo accorgerci del nostro stile di relazione, esercitare nuove competenze di comunicazione e di sintonizzazione importanti nel vivere i rapporti in maniera autentica e nel migliorare l’autostima.
6. Benessere fisico
Sono tanti e preziosi i benefici del camminare sulla nostra salute fisica: una pratica regolare consente di diminuire la pressione arteriosa e il colesterolo, limitando il rischio di malattie cardiovascolari. Rappresenta un ausilio nel controllare i livelli di glucosio nel sangue e di conseguenza nel gestire e prevenire il diabete.
Fare trekking regolarmente potenzia il funzionamento dell’apparato cardiovascolare, perché mantiene attiva l’elasticità dei vasi sanguigni prevenendo le malattie cardiovascolari. Al contempo, fortifica l’apparato respiratorio perché camminare in un ambiente sano e pulito stimola una migliore ossigenazione dei tessuti.
L’attività aerobica attiva la produzione dei globuli rossi fornendo ai muscoli un maggiore apporto di ossigeno che allontana in questo modo la fatica del movimento stesso; migliora il tono muscolare, rassodandolo e tonificandolo, aiutando anche a mantenersi in forma; rinforza le fibre muscolari e le articolazioni, elevando il grado di elasticità di tendini e legamenti, e fortifica le ossa allontanando il rischio dell’osteoporosi.
Camminare per lunghi tratti permette di bruciare molte calorie eliminando il grasso in eccesso e riducendo sensibilmente i livelli d’infiammazione sistemica derivata dagli adipociti.
Le attività outdoor migliorano infine le capacità cerebrali: alcuni ricercatori dell’University of British Columbia hanno verificato come l’esercizio aerobico all’aperto faccia aumentare il volume dell’ippocampo, migliorando le capacità di memoria.
7. Riprendersi il proprio tempo per riconnettersi con se stessi
“Respirare il bosco” previene l’asma bronchiale, riattiva la circolazione sanguigna ossigenando di più il sangue e aumenta la produzione di cellule natural killer, quelle che ci ripuliscono da tossine e da cellule cancerogene. E poi, da un punto di vista strettamente spirituale, cosa c’è di più indicato se non sdraiarsi ai piedi di un albero maestoso con fronde giganti, per riflettere, scavare, pensare fino ad arrivare alla parte più recondita di noi? All’ombra dei grandi arbusti, in mezzo ad essi, possiamo permetterci di essere sinceri con noi stessi, di giungere a conclusioni oscurate dal dover per forza essere come la società ci impone. Nessun grande autore ha avuto ispirazione in una grigia città affollata… e nessun testo ci ha fatto sognare di più delle favole e del bosco misterioso in cui avvenivano mille magie e dove l’avventura era all’ordine del giorno. Forse davvero ce ne siamo solo “scordati”, oppure, da adulti, lo abbiamo semplicemente accantonato per lasciar posto a cose “più” da grandi.
8. Non sei tu che conquisti la Montagna, ma è la Montagna che conquista ogni parte di te
Ognuno di noi ha le sue montagne da scalare.
Che sia la realizzazione di un sogno, una carezza da conquistare, o il dedicare il proprio impegno a un mestiere in cui ci si sente di esprimere realmente se stessi, nessuno ci racconterà di una conquista facile che non richieda una rivoluzione del proprio modo di essere e di canalizzare energie o risorse.
Chiudiamo per questo con un ottavo punto, quello che assomiglia all’infinito e richiama al non avere limiti, perché questo infine nella montagna impariamo: a sentirci pienamente noi stessi, a misurarci con le difficoltà del cammino in contatto con la nostra bellezza ma con fiducia rinnovata dei nostri talenti. Ci piace pensare che solo attraverso questa scoperta, ognuno di noi possa raggiungere tutte le vette cui si sente chiamato.
“Si arriva in un momento in cui, dopo vari cammini di vita, abbracciare un albero, odorare le foglie, osservare i rami nel contrasto del cielo azzurro può far capire che la differenza é aver preso la strada meno battuta e forse più difficile, ma sicuramente la strada giusta.
Può sembrar folle ma cos’è il mondo se non ci lasciamo trasportare anche da questo?
Un mondo senza follia è non avere tempo, non avere boschi, non avere cime e valli, non avere occhi e passi a sufficienza per noi.” (Ercole Wild)
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