Monte Amaro di Opi – Emozionante racconto di Lucia Mastropietro
20-11-2016 Escursione Monte Amaro di Opi
Accompagnatore Ercole Marchionni
“Se le stelle, anziché brillare continuamente sul nostro capo,
non fossero visibili che da una sola parte della Terra, tutti gli umani vi si recherebbero per contemplare le meraviglie del cielo.”
Seneca
Ascoltare queste parole ad un’altezza di 1800 metri, con la sensazione di poter quasi toccare il cielo con un dito, e con gli occhi e le orecchie colmi di bellezze naturali…non può che farci rendere conto di essere fortunati per godere del paradiso in anticipo!
E’ così che ci ha conquistati il nostro Accompagnatore durante l’escursione al Monte Amaro di Opi. Una giornata meravigliosa: clima ottimale, posto eccezionale, una buona compagnia e tante cose nuove imparate!
L’appuntamento è alle 07.30 alla Piazza di Pescasseroli, dunque bisogna ancor prima organizzarsi con le macchine e gli altri compagni di avventura per raggiungere il punto di partenza. Le prime strette di mano, presentazioni, sguardi spauriti di chi non è continuativo nelle escursioni ed ha l’ansia da prestazione…e via, in macchina, ognuno con i propri dubbi. Arrivati a Pescasseroli ci fermiamo a fare colazione ed approfittiamo dei servizi; ci copriamo con cura, sapendo che in montagna il freddo è meno tenero…e siamo pronti!
Il nostro accompagnatore, Ercole Marchionni, si presenta e ci consegna un paio di schede utili, come la cartina, e ci spiega cosa vedremo e come dobbiamo muoverci, anche come utilizzare l’attrezzatura. Iniziamo a camminare, accompagnati casualmente da tre bellissimi cavalli, ci immergiamo nella Val fondillo, pianeggiante e circondata da alberi coloratissimi in questa stagione, attraversata da un ruscello d’acqua limpida. Qui iniziamo a togliere le giacche a vento poiché oggi il clima è migliore delle nostre aspettative, superiamo il ruscello tramite un ponticello in legno, dopodichè, iniziamo a salire in fila indiana, con in testa il nostro accompagnatore e a chiudere la coda, un paio di ragazzi più esperti, che gentilmente aiutavano chi restava un pochino indietro.
Il passo è lento e giusto per tutti, ma dopo un’oretta di cammino, abbiamo bisogno di spezzare il fiato, quindi ci fermiamo nei pressi di un grande masso dalla forma accogliente, ed approfittiamo per scattare le prime foto. Qui, uno dei partecipanti, il più grande di età, ci racconta le sue esperienze e ci stupisce con la sua forza d’animo e fisica… arricchendo la nostra avventura e rincuorando chi aveva dubbi sulla propria prestazione.
Continuiamo a salire… a questo punto, abbiamo rotto il ghiaccio, e nonostante l’affanno per la pendenza, ridiamo e scherziamo fra noi… finchè veniamo richiamati dal nostro accompagnatore, che ci consiglia di fare meno rumore, in modo da non spaventare gli animali che popolano questo ambiente. Infatti, pochi passi prima di arrivare alla prima cresta del Monte Amaro di Opi, notiamo dei bellissimi Camosci Appenninici, che si rincorrono per poi trovare sulla cresta, il luogo adatto per riposare e, inconsapevolmente, dare modo a noi di scattare foto e ammirarli meglio con i cannocchiali in dotazione.
Dopo esser stati rapiti da queste belle visioni, ci guardiamo attorno e riflettiamo, insieme alla nostra guida, il paesaggio: faggi dalle grandi radici, ricoperte di muschio verde e foglie rosse cadute, funghi ed alghe, ginepri nani… tutto sembra essere pronto per accogliere e proteggere e sostentare le tante specie di animali, che sono i veri padroni del Parco e tutto ci fa comprendere la grandezza e la bellezza della Natura!
Dopo il percorso sotto bosco, ci troviamo di fronte una piccola parete da superare, dunque, uno alla volta, ci arrampichiamo e la superiamo, stanchi ma finalmente consapevoli del fatto che valeva la pena soffrire un pochino, poiché innanzi a noi c’è la cresta più alta del Monte Amaro di Opi, 1862 metri, e si presenta ai nostri occhi uno spettacolo!
Veniamo baciati dal sole e continuiamo a camminare …manca pochissimo all’impresa…ed eccoci qui ,sulla Vetta! La sensazione è quella di stare al centro del mondo, ad un passo dal cielo, con i polmoni belli aperti e forti per qualsiasi cosa!
Il mondo è ai nostri piedi, ma siamo un tutt’uno con lui, con i Camosci che saltellano, con i Falchetti e una Giovane Aquila che seguono le correnti d’aria, con il Monte Marsicano che ci guarda di fronte, e con il Lago di Barrea che ci spia da lontano.
Qui facciamo uno spuntino, sorseggiamo un thè caldo con miele di castagno, gentilmente offerto da Ercole, ed ascoltiamo le sue parole, tratte da un libro sulla natura…
Scattiamo la foto di gruppo e riprendiamo il camino del ritorno. La discesa è resa difficoltosa dalle radici e pietre nascoste dalle foglie umide cadute, ma la scommessa che chi cade paga da bere a tutti, ci fa restare in piedi!
Scendendo vediamo il paese di Opi che si avvicina e ritroviamo piacevolmente il limpido ruscello della Val Fondillo… siamo ormai vicini al rifugio, dove ci aspetta una buona polentata in dolce compagnia.
L’escursione giunge al termine, ma non siamo stanchi, anzi… siamo più volenterosi di prima e non vediamo l’ora di fare un’altra escursione!
Il Parco Nazionale d’Abruzzo è un luogo incantevole, dove poter respirare aria pulita, ammirare Faggi, Pini e Ginepri fare da protezione a tante specie di animali, fra cui i Camosci più belli del mondo, quelli Appenninici. E poi vedere il volo dei piccoli Falchi e delle giovani Aquile, sperando di incontrare il solitario Orso bruno Marsicano o il Lupo, sempre rispettando ciò che la Natura ci ha regalato !
Grazie ad Ercole Marchionni , che con la sua pazienza, competenza e simpatia, ci ha fatto conoscere meglio il territorio e appassionare ancora di più alla Natura selvaggia !
Lucia Mastropietro