Una giornata nella Valle del Giovenco; tra cervi, caprioli, poiane[FOTO]
Di ritorno dal vagabondare nella Valle del Giovenco; una giornata intensa con ritorno in autostop.
Quando il freddo pungente del primo mattino ha lasciato spazio al tepore dei raggi del sole di fine autunno, tutto intorno, si è risvegliata la vita nel bosco, mostrandosi in tutta la sua energia.
Gli amici di questa giornata sono stati i cervi, i caprioli e le poiane.
Poi il silenzio allietava il tutto…
La Valle del Giovenco, con i suoi centri abitati di Bisegna, San Sebastiano e Ortona dei Marsi fa parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e costituisce l’attuale estremo limite settentrionale dell’area protetta. La sua posizione, protesa verso la Piana del Fucino, assume un ruolo di primo piano in termini di conservazione della natura, rappresentando il corridoio naturale di congiunzione tra la vasta area del Parco Nazionale d’Abruzzo a sud est e i massicci del Sirente- Velino verso ovest.
Grande protagonista della Valle è senza dubbio il fiume Giovenco, l’antico Pitonio, il vero ed unico immissario del Lago del Fucino. Noto già ai Romani per la freschezza delle sue acque che, secondo Plinio, riuscivano ad attraversare quelle del lago senza mescolarsi con esse, e per vie sotterranee giungevano a Roma sotto il nome di acqua Marsia.
La storia di Ortona dei Marsi è legata all’antica fortezza di Milionia (o Milonia), dove nel 294 a.C. trovarono rifugio, nel corso della Terza guerra Sannitica, per sfuggire alle armate romane al comando dei consoli Lucio Postumio e Marco Attilio Regolo, che riuscirono a conquistare la città. In questo territorio si affermò la Gens Poppedia, tra cui emerse Quinto Poppedio Silone, noto per essere diventato comandante dei popoli italici riuniti nella Lega di Corfinio nelle guerra sociale del 91-88 a.C. per ottenere il riconoscimento “cives romanus”.