Alcune volte, quando parlo di escursioni guidate, vedo volti sorpresi…
Alcune volte, quando parlo di escursioni guidate, vedo volti sorpresi…
Molte volte la montagna viene considerata solo come una palestra di allenamento. Si fissa la partenza al punto A e la vetta al punto B. Si cammina velocemente per arrivare in cima per poi domandarsi quanto tempo si sia impiegato e quanti metri di dislivello si siano percorsi, tralasciando che tra il punto A e il punto B può esserci l’essenziale, ovvero il cuore della montagna stessa. É quí, in questo cuore, che a me piace “viaggiare” durante le escursioni che organizzo.
Faccio un sopralluogo qualche giorno prima per vedere e studiare, per esempio, nuove fioriture, ripassare i tempi e programmare le soste.
I giorni prima dell’escursione studio e ripasso la storia di quella montagna, le tradizioni, la cultura, la flora, la fauna.
Durante il giorno dell’escursione non tralascio nulla che riguardi la sicurezza e la tecnica per una buona ascesa, e metto in “atto” tutto ciò che ho studiato i giorni prima.
Questo é per me un’escursione guidata.