PASTORE ABRUZZESE
Continuano i nostri fortunati incontri in montagna…
Oggi abbiamo incontrato il pastore per eccellenza: il MASTINO ABRUZZESE, anche noto come Pastore Maremmano Abruzzese. Imponente, candido come la neve, segue e si prende cura delle pecore che gli vengono affidate al pascolo, difendendole dal predatore più tradizionale sui nostri monti: il lupo.
È DAVVERO NEMICO GIURATO DEL LUPO?
Il PASTORE ABRUZZESE, fedelissimo tutore del gregge con uno scopo ben preciso che va al di là del semplice “attacco all’intruso”, non è, né dovrebbe essere considerato banalmente nemico giurato del lupo. Anni fa, alla fine di ottobre del 2006, fece molto scalpore la storia dei due cani, pastori abruzzesi entrambi, che permisero ad un lupo del Parco dei Monti della Laga, ferito da una tagliola, di trovare rifugio a valle, nel fienile che custodivano, a pochi passi dalle pecore, riuscendo così di fatto a salvargli la vita. Troppi gridarono al miracolo, senza sapere che questo cane pastore non è solito attaccare se non si presenta un reale pericolo, né è portato a rincorrere un possibile intruso se questo non ha comportamenti potenzialmente predatori. Il cane pastore, quindi, non è nemico del lupo, ingaggia, al contrario, con quest’ultimo semplicemente quello che potremmo definire un gioco di ruoli, col solo fine di salvaguardare le pecore e definire il proprio territorio. Una volta allontanato il predatore, il cane pastore non infierisce, né si allontana dall’area.
CURIOSITÀ E STORIA:
Da sempre presente sugli appennini con lo stesso ruolo di difensore delle greggi, ne abbiamo memoria già dal I sec. d.C., quando di lui e del suo ruolo consolidato parla già Columella. Il collare rosso che il nostro nuovo amico di oggi porta al collo ha il curioso nome di vreccale ed è tipico del suo ruolo da secoli. Può essere di cuoio o di maglie di ferro: in entrambi i casi presenta spuntoni di ferro a protezione del collo, zona delicata spesso oggetto d’attacco.